Pagina:Lettere (Andreini).djvu/5

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le vive dipinte, che ingannano gli uccelli, & ecco la statua scolpita, che innamora un giovane: ma giudicando, anzi chiaramente conoscendo questa grande, e prudente madre, che frà tutte le cose atte à render l’huomo immortale, attissimo era il sapere, con la sua mirabil forza il fè à lui tanto commune, ch’egli è in lui desiderio innato. Chiamasi l’huomo mercè del sapere, Signor delle cose inferiori, famigliar delle superiori, terreno Dio, animale celeste, e finalmente pompa, e miracolo della medesima Natura. Dimandato Anassagora, perch’era nato, disse. Per contemplar le stelle, laqual cosa non potendosi fare, se non per mezo del sapere ci fa conoscer, che ogn’uno che nasce, nasce con desiderio di sapere; hor essend’io stata dalla bontà del Sommo Fattore mandata ad esser Cittadina del Mondo, & essendo per avventura questo desiderio di sapere nato in me più ardente, che in molt’altre Donne dell’età nostra, lequali come che scuoprano in virtù de gli studi molte, e molte esser divenute celebri, & immortali, nondimeno vogliono solamente attender (e ciò sia detto con pace di quelle che à più alti, & à più gloriosi pensieri hanno la mente rivolta) all’ago, alla conocchia, & all’arcolaio; essendo dico in me nato ardentissimo il desiderio di sapere, hò voluto


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