Pagina:Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu/70

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I.


Venezia, giugno.....


Io sono arrivata a Venezia, questo anno, in preda a un esaurimento profondo. Queste mortali lassitudini dell’anima, queste mortali stanchezze del cervello assumono, nella mia fibra vivace e spesso violenta, uno spaventoso carattere di esasperazione. Le piccole traversie della giornata, allora, hanno il potere d’irritarmi, successivamente, di minuto in minuto, sino alla collera più irragionevole: le impressioni più superficiali, sovrapponendosi, mi conducono sino alle lacrime: le persone più care mi dispiacciono: quelle che mi dispiacciono, finiscono per farmi