Pagina:Lettere e testimonianze dei ferrovieri caduti per la patria, 1921.djvu/22

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cose sono così buone e belle che sarebbe infamia se i giornali tacessero. Perchè tacerebbero le glorie più fulgide del nostro esercito, dei nostri soldati meravigliosi? Ieri sera abbiamo ricevuto l’encomio solenne del Sovrano e credi che abbiamo sentito tutta l’immensa soddisfazione di essercelo meritato. Gli alpini, i nostri alpini son colmi di gloria. Son diventati il terrore leggendario dei vigliacchi austriaci che non appena sentono il feroce e bel Savoia! fuggono o si arrendono. Fra gli austriaci si è sparsa la voce che gli alpini quando non hanno più il fucile si difendono con i denti. E questo sai perchè? In corpo a corpo i nostri soldati a morsi hanno ferito molti dei loro.

Qui il buonumore non manca. Cosa vuoi che facciamo? Gente allegra Iddio l’aiuta, e noi abbiamo bisogno di quest’aiuto affinchè le nostre armi siano sempre vittoriose e gli austriaci seguitino a scappare. Come sanno correre bene! Specialmente per la discesa, quando qualche punta di baionetta alpina punge il culo o le reni. Sembra che questi soldati nella vita loro non abbiano imparato che a correre..... indietro. Certo che questo avviene quando vedon gii alpini. Non hanno torto: ora specialmente siamo tutti così brutti che è giustificata la loro paura. Abbiamo la barba lunga, tutti siamo neri e sembriamo tanti briganti. Il cuore certo non trema e guai a quelli che ci capitano fra le mani».

A volte il desiderio di casa, il desiderio di licenza lo brucia. Ma si riprende subito.

29 Maggio ’16. «Sono animato da molta tranquillità e dalla sicura coscienza del mio dovere per la Patria, per la nostra cara Italia che in questo momento ha bisogno di tutti gli sforzi, di tutte le energie, le più giovani e le migliori. Con questa fede e con l'affetto vostro nel cuore io vivo sicuro e forte, nella speranza, quasi certezza, che dopo la vittoria mi è dato tornare fra voi per prendervi tutti, come prima, fra le braccia».

8 Giugno '16. «Per chi comanda, per l'ufficiale, non ci deve essere riposo. Sempre vegliare alla sicurezza dei bravi ragazzi che quando occorre sanno far tanto bene. Qui abbiam