Pagina:Lettere e testimonianze dei ferrovieri caduti per la patria, 1921.djvu/28

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noncini da 75, io sgranavo tanto d’occhi ed avrei pagato un milione per vederli manovrare. Orbene: io mi sono, perchè stanco, appoggiato al gigante 149 ed al mostruoso 305 senza che il mio sguardo si degnasse guardarli, come se fossero vecchie conoscenze. Eppure non li avevo mai veduti. Nulla ci stupisce, nulla ci fa meraviglia; diveniamo indifferenti a tutto. Si trascorrono le giornate e le nottate in trincea sotto l’acqua che inzuppa, sguazzando le gambe entro la melma, si scruta, si osservano i movimenti nemici, si spara; c’è chi, senza aspettarselo, muore; chi, senza sapere, rimane ferito e tutto ciò è una cosa troppo abituale che non commuove nè scuote, come se fossimo abituati a tutto sin da fanciulli. Al disopra delle nostre teste fischiano le granate e gli schrapnels e non ci curiamo nemmeno di veder dove cadono; eppure hanno un bel raggio d’azione! Andiamo, varchiamo, giriamo, sempre di notte, per monti, carichi di roba, per sentieri ignoti, bui, dove talvolta il nostro piede non sa dove appoggiarsi, facendo mille capriole, senza mai romperci il collo, nè farci una sbucciatura, come fossimo vecchi abitatori delle montagne. Quando le forze reclamano il riposo, ci sdraiamo sul suolo melmoso e ci addormentiamo guardando il cielo. Mangiamo, se il signor nemico permette, sempre di notte e sempre di notte lavoriamo. Quando abbiamo la fortuna qualche notte di essere liberi, ci rintaniamo, come le talpe, nei buchi e ci addormentiamo pensando alle famiglie e non alle granate che cadono d’intorno. Alla mattina ci leviamo e ci diciamo: guarda combinazione, son sempre vivo! E via dinuovo al lavoro, aspettando sempre qualcosa, magari anche la Pace. La nostra toilette è molto semplicizzata; non ci laviamo mai e così la nostra pelle incartapecorita è più resistente. Infatti, se da borghesi è facile raffreddarsi, da soldati, anzi da guerrieri, è impossibile. E così trascorriamo tra l’indifferenza e la noncuranza i nostri giorni, sempre pensando a voi e mai alla nostra pellaccia, cui, diciamo, pensa il nostro destino. Sia buono, sia cattivo, lo sfidiamo e così sia. Amen.....