Pagina:Lettere e testimonianze dei ferrovieri caduti per la patria, 1921.djvu/46

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6t MICHELAZZI Odolando, Manovale della Divisione Materiale e Trazione, Soldato 28° Fanteria **• In guerra dai primi del Giugno ’15; nell’Agosto ’16, sul Carso, prese parte alle avanzate sulle alture a nord di Gorizia per liberare la città sempre esposta. Sul S. Marco riportò un terribile squarcio alla gamba, da scheggia di granata. L’infezione sopraggiunta lo tenne per oltre un mese in alternative di morte e di vita che sopportò stoicamente. Morì il 26 Novembre successivo. i MINUTI Giovanni, Applicato dell’Ufficio Contabilità Prodotti, Sottotenente Comandante una Sezione Mitragliatrici sull'Isonzo •>* J* Di schietta famiglia mazziniana, è stato allevato nella religione del dovere. Ginnasta, campione di canottaggio, saldo di reni come di cuore, è bello vederlo sull’attenti in una fotografia della partenza: la testa ben diritta sul petto quadrato empie, senza resti, la vasta giubba di semplice fante; il suo moschetto è imbracciato con decisione, c’è il piglio ardito del volontario pronto a tutto nell’alta e fiera persona. Gli è che nell’ambiente domestico e in quello della Fratellanza Artigiana, che tanti martiri volontari ha dato alla guerra d’Italia, aveva già fatto le prime prove del sacrificio. Ai tempi della insurrezione albanese, nell’’11, partiva per raggiungere quei combattenti per l’indipendenza della propria terra. Nell’opera di soccorso ai terremotati della Marsica meritava una medaglia d’argento. Nel ’14, appena fatto evidente il piano tedesco di schiacciare la Francia, ardente di sdegno perchè è vie