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ACCADEMICHE. 47

che dopo le pioggie da i venti Meridionali cagionate? Allora vedonsi i solchi delle campagne allagati, i prati sommersi, i torrenti orgogliosi; che più? ancora nelle più chiuse abitazioni penetra di tal sorta l’umidità, che fino i marmi in sudore si distillano; forse manca il calore in quella stagione mentre gli aliti pestilenti di mezzo giorno, e di scirocco, lasciano l’aria quasi una stufa noiosa, ed i viventi nell’intempestivo calore languidi, ed inquieti appena si sostentano? Al contrario poi dopo alcun altre pioggie sorgono impetuosissimi gli aquiloni; e pure il Mondo inaridito, ed addiacciato dal rigore di quei freddi Boreali, non dovrebbe aver forza di sollevar mai tanta quantità d’esalazioni; se pur è vera l’opinion del Filosofo, che per la generazione del vento, sieno egualmente necessarj il calore, e l’umidità. Ma che diremo de i venti, i quali spontaneamente nascono, senza che pioggia alcuna gli sia preceduta? Sono note non solo a i filosofi speculativi, ma anco a i viandanti ineruditi, alcune sorte di vento, le quali nella state particolarmente in tempi determinati, e certi, signoreggiano; l’aura matutina, che dopo la mezza notte fino al levar del Sole, o poco più si raggira, l’Etesie, ed i Zeffiri vespertini, che dopo il mezzo dì fino al tramontar del Sole, o poco più con placidissimi fiati ristorano il Mondo infiammato. Forse crederemo, che ogni notte piova nella Dalmazia, o nella Tracia per isvegliarci l’aura della mattina? O diremo che ogni giorno piova nella Spagna, o nell’Oceano occidentale per sollevarci i Zeffiri della sera? Io non credo, che ciò succeda, poiche col progresso degli anni in un Mondo, che non è infinito si sarebbe scoperto, che quei venticelli regolati, e certi, da pioggie certe, e regolate si cagionano. Ma concedasi tutto quello, che vogliono. Per qual causa poi queste cagioni, che risvegliano l’aura, e gli zeffiri sempre dalla medesima parte, e dalla medesima ora compariscono? e non ci fa sentir qualche volta i venti della mattina, che vengono da Ponente, o l’aure della sera da Levante. Ma questi sono venti leggieri, e deboli; passiamo ad altro.

Quante volte dal gelato Settentrione spireranno venti Boreali, che dureranno non solo i giorni, ma anco le settimane intiere in tempo di una continuata, e universale serenità, che per quanto è lecito conietturare, sembrano d’abbracciare tutto


l’Emi-