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l’anno di nostra salute 1608. il giorno 15. d’Ottobre, ed ebbe per patria la nobil Città di Faenza; e ben presto, essendo di pronto, ed acuto ingegno, dal Padre, che fu Gasparo Torricelli, venne impiegato nello studio delle buone lettere, nella conoscenza delle quali frettolosamente avanzandosi, dal Padre Don Jacopo suo Zio paterno, Monaco Camaldolense, Autore d’un opera non istampata, il cui titolo si è Morale Monasticum, fu ammaestrato, ed instruito. Ma facendo il giovanetto Torricelli ogni giorno vie maggiori progressi nelle scienze, e sentendosi maravigliosamente chiamato alla contemplazione dell’altissime geometriche verità, alle quali aveva già cominciato a dare opera in Faenza, dove da se solo le aveva pel corso di due anni studiate; per trovare un ampio teatro, in cui potesse a suo talento sfogare il generoso suo desiderio, si portò a Roma in età di circa venti anni, dove ritrovandosi allora il Padre Abate Don Benedetto Castelli Monaco Cassinense celebre scolare, del chiarissimo Galileo, che era stato chiamato dal Sommo Pontefice Urbano VIII. per leggere in quell’Università le Mattematiche, si diede interamente allo studio di esse sotto la disciplina di così eccelso maestro, e tale avanzamento vi fece, ed in tal guisa ne divenne posseditore, che quando poi uscirono alla luce i famosi Dialoghi delle scienze nuove del Galileo, ne’ quali quel pellegrino ingegno il primo di tutti aveva indagato le leggi, che osserva il moto naturale, ed il violento, e dimostratele geometricamente, il Torricelli era giunto a così sublime grado, che co i prin-


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