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88 LEZIONI

sori erano pochissimi, e spaventati, e malamente feriti; l’assalitore era un esercito glorioso per le molte vittorie, ardito per la continuata fortuna, ed omai divenuto, per così dire, insuperabile, e onnipotente. In ogni modo, se Annibale volle impadronirsi de’ quartieri Romani, gli convenne accordarsi a giusti patti di guerra, i quali furono stabiliti tra di loro, ed anco poi dal Capitan vincitore osservati. Parmi dunque Uditori, d’aver dimostrato quanto grande sia stata l’utilità della fortificazione, anco ne’ tempi de’ nostri antenati. Nel passato ragionamento, fu discorso della nobiltà, ed eccellenza dell’Arte del fortificare; ora abbiamo trattato dell’utilità, e del benefizio, che da essa, si cava; così andremo obbedendo al comandamento de’ Padroni, i quali hanno voluto, che dalla mia inabilità in questo luogo di quest’arte si ragioni. Intanto resta solo, che io di nuovo m’esibisca prontissimo a servir ciascuno, che vorrà imparare i principj della fortificazione; parendomi molto più giovevole l’insegnare i precetti dell’arte, con documenti, e lezioni familiari, le quali ammaestrano, ed erudiscono, che passar il tempo con leggende noiose, pronunziate di quassù, le quali infastidiscono, e tormentano.

ENCOMIO DEL SECOL D’ORO

LEZIONE DUODECIMA.

SS

E la lode, e gli applausi degnamente si convengono alla virtù, non è dubbio alcuno Amici, che al vizio con ogni ragione i biasimi, e le maledicenze si converranno. Pare, che non possano nominarsi senza i meritati encomi, la Giustizia, e la Temperanza, la Mansuetudine, e la Liberalità, la Prudenza, la Tolleranza, e l’altre virtù, alle quali per debito si convengono le benedizioni della fama, e le corone della gloria. Rallegratevi però fortunati compagni; quel secol d’oro, di cui celebriamo le lodi, e rinnoviamo l’usanza, in questo rozzo, ma delizioso apparato, non può


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