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che le Orientali Molucche infettassero con tanta merce di fuocosi aromati ogni cibo dell’Europa svogliata? Nuova industria, anzi nuova stolidità, confondendo l’ordine de’ sentimenti, ministrò al gusto i tributi dell’odorato, ed unite le vivande con i profumi, tramutò in cibo i più preziosi di tutti quanti gli odori. La brevità del tempo non mi permette il seguitar quelli, che discesi nelle viscere della madre comune, cercano le ricchezze superflue nella regione de’ morti, dove trovano spesso, prima la sepoltura, che i tesori.

Ma parve poco all’insaziabilità del lusso, l’invenzione dell’oro, e dell’argento: si reputava povero Nisi haberet etiam quod posset totum statim perire. Però nuova industria sagace, con mistura di marmo polverizzato, e di erba incenerita, formò vasi trasparenti. Quibus pretium faceret ipsa fragilitas.

Altri nel profondo del mare cercano al lusso le superfluità, o tra i calcoli dell’arena, o nel seno delle conchiglie. Altri mossi dall’avarizia, e scorti dalla temerità, per comprar merci straniere, spendono fra le tempeste la vita, e cambiano la sicurezza co’ naufragi.

Exilioque domos, et dulcia limina mutant,
Atque alio quærunt Patriam sub sole jacentem.

Le fraudi della plebe interessata, l’ignominie dell’effemminata gioventù, i furori de’ Popoli armati, gli odi intestini, il contagio de’ costumi, le persecuzioni, l’invidie, i tradimenti, gli spergiuri, e le crudeltà, le rapine, e i veleni, tanti nomi di sceleraggine, tante forme di libidini, di lusso e di sensualità, mi spaventano di maniera, che arresto l’impeto nel principio del corso.

M’accorgo nondimeno d’esser giunto a quel segno, dove sarà difficile a i vostri purgatissimi giudizi il discernere, e sentenziare, qual fusse il secolo dell’innocenza, e della felicità, e qual sia quello del vizio e delle miserie. Godete pur dunque voi, Uditori felici, che racchiudete nel petto, non solo quelle virtù, che nel secol d’oro si donavano dalla natura, ma quelle ancora, che nell’età del ferro s’insegnano dalla sapienza. Voi che ancora nelle ricreazioni d’allegrezza, non ammettete passatempi, se non virtuosi, cavando frutti di gloria, donde altri trarrebbe messe di sensualità: voi che con eserci-


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