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ne’ Dialoghi, che aveva già composto il P. Cavalieri, per rispondere al P. Guldini, che in un libro da lui allora fatto pubblicare, aveva fieramente attaccato la sua dottrina. Ma nel più bel corso di così riguardevoli gloriose operazioni, e nel fiore degli anni, sopraggiugnendo improvvisa la morte, in pochi giorni di malattia, ne’ quali egli con franchezza propria del suo grand’animo, e con rassegnazione umilissima, quale a pio, e devoto Cattolico si conviene, al Divino volere, munito di tutti quegli ajuti sptrituali, che Santa Chiesa pietosissima Madre, a pro di coloro, che si ritrovano in quel dubbio passo ha lautamente ordinati, a’ 25. d’Ottobre dell’anno 1647. in età di trenta nove anni, rendè placidamente l’anima al suo Creatore. Il suo corpo fu seppellito nell’insigne Collegiata di S. Lorenzo, e in una lamina di piombo, posta nella cassa dove fu chiuso il cadavero, vi fu intagliata la seguente inscrizione.

Evangelista Torricellius Faventinus. Magni Ducis Etruriae Mathematichus. et Philosophus, Obijt viii Kal: Novembris Anno Salutis mdcxlvii AEtatis suae xxxix

Agevol cosa è il comprendere, quanto acerba, e dolorosa riuscisse a tutti i buoni, la trista novella della morte del Torricelli, vedendo estinto un uomo, nel maggior vigore degli anni più freschi, per la grandezza dell’inventiva, per la facilità nel dimostrare, per la chiarezza nello spiegare altissimi concetti, per la profondità della dottrina, e per una vastissima, e recondita cognizione degli arcani misteri della Natura,


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