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ACCADEMICHE. 15

contrasto; in fine si riduce a non camminar più oltre, cioè ad aver perduto tutto l’impeto, e si riduce al punto della quiete senza moto alcuno, privo di tutta la velocità, che aveva acquistata nella caduta precedente. Così niuna materia del mondo risalterà, ma resterà dopo la percossa, e cedenza, immobile, e morta: se però qualche nuova causa non produce nuovo impeto, e nuovo momento di velocità nel mobile.

Abbiamo l’esempio nei projetti all’insù, nei quali l’impeto và mancando, e finalmente s’annichila tutto, perche egli opera in contrario, e gli si oppone la repugnanza della propria gravezza. Quando il projetto è giunto al punto sublime, l’impeto impresso è estinto tutto. Se nuova causa operante non producesse impeto nuovo, sarebbe sciocchezza aspettare, che il mobile ritornasse in giù, in virtù dell’impeto della projezione.

Si potrebbe opporre l’esperienza del pallone, ed altre cose, le quali mentre risaltano danno segno che l’impeto non si è estinto. Ma in favor nostro sarà non solo l’esperienza del pallone, ma anco di tutte l’altre materie corporee.

Ogni sorta di materia conviene, e s’accorda in questo, che tutte, o poco, o assai cedono alle percosse. Ma dall’altra parte poi son differenti in questo, che dopo la cedenza, e ammaccatura, alcune si restano ammaccate, alcune ritornano alla lor primiera costituzione.

Quelle che restano ammaccate come piombo, oro, terra molle, e cose simili, sieno pure scagliate con quanto impeto è mai possibile, per un piano, contro una parete a quello eretta, che mai torneranno indietro se non in quanto, o comprimessero qualche poco d’aria fra i pori del contatto, la quale compressa nel dilatarsi poi rispingesse il percuziente, o pure, che anco il piombo, e l’oro avessero qualche poco, benche insensibile, di quella virtù, che dopo l’ammaccatura rispinge la materia compressa al suo luogo di prima. Questo effetto però, quando sia, sarà pochissimo, e tanto più insensibile, quanto più il percuziente sarà materia cedente. Ciò sia detto per le projezioni, che si faranno sul piano ad angoli retti verso la detta parete opposta, ma quando si scagliasse ad angoli obbliqui per una linea inclinata, vedremmo far la reflessione, non per la linea, che fa l’angolo eguale a quello dell’incidenza, ma per una


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