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38 LEZIONI

la parte contraria, e pronunzio così. Tutte le cose per instinto, e principio innato, fuggono dal centro, e vanno in su. Conosco da me stesso che questa ancora è petizion di principio. Lo confesso: ma non sarebbe iniquità manifesta, se altri negasse a me quello, che colla medesima franchezza da lui si usurpa? Primieramente ancora da ogni avversario alla mia posizione, si concederà che uno elemento intero vada in su per natura sua. L’aria, i sugheri, alcuni legni, e molte cose simili, poste nell’acqua vanno in su. La terra, i sassi, i metalli posti dentro mezzi meno leggieri ascenderanno essi ancora, ed io dirò per virtù interna. Il rimanente poi de’ moti, che vanno in giù, da me si salva nell’istessa maniera, come abbiam detto farsi dalla setta contraria. È vero, che la terra nell’aria discende; i sassi, e i metalli nell’aria, e nell’acqua; l’oro in tutte le materie fluide, e cedenti. Non già perche queste cose non abbiano anch’esse quell’interno motivo di salire; ma perche ritrovandosi dentro mezzi, che l’hanno maggior di loro, son rispinte, e discacciate verso il centro dall’ambiente più vigoroso. Ogni cosa si sforza per andare in alto, e dilungarsi dal centro, ma però con disugual virtù: quindi è, che alcune quasi perdenti discendono abbasso, non per naturalezza, ma piuttosto per perdita di contrasto, e per inferiorità di momento; mentre intanto ascendono sopra il capo di esse, come vittoriose le più leggieri.

Ad alcuni dà grandissimo fastidio la chiarezza dell’esperienze in contrario. Vedesi un gran pezzo di marmo giacere là disteso sopra la terra; non vi è forza d’uomo, per robusto che sia, la quale basti per sollevarlo; e queste non sono apparenze chimeriche, ma verità palpabili, e reali; adunque senza tanti sofismi la gravità è cosa manifesta. Se quel marmo fosse leggieri non vi bisognerebbon Turni, o Polifemi per alzarlo da terra, ma potrebb’esser sollevato da ogni debole donnicciuola. Aggiungasi di più per rinforzar l’obbiezione, che in ogni gran mole, o sia di marmo, o di ferro, o di piombo, io confesso sentirsi quel glutine tenacissimo, e quei funicoli invisibili, ma gagliardi, che par, che a viva forza la tirino verso ’l centro. E questo col popolar vocabolo si chiama peso. Chi lo negasse meriterebbe nota non meno di sfacciataggine,


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