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ACCADEMICHE. 39

di stupidità. Io non nego, che molti Schiavi nella Darsena del trionfal Porto di Livorno, si affatichino; ma solamente controverto se essi facciano quelle operazioni per elezione della loro interna volontà, o pure come agenti forzati, e non volontari, lavorino ad arbitrio d’altri.

Parmi che le due opinioni fautrici una della gravità, e l’altra della leggerezza, camminino fin quì del pari, e restino fra di loro con ogni egualità bilanciate. Venga ora dove mancano i sillogismi della Logica, le parzialità della natura a favorire la posizione della leggerezza, e succedano gli argomenti per abbattere la gravità.

Ma che? non è bisogno di prove silogistiche per via di discorso, dove la natura stessa parla con voci di chiarezza, non meno all’intelletto, che al sentimento. Ogni fiore, che s’apra in su i prati, ogni pianta, che verdeggi nelle selve sono tante bocche, e tante lingue, colle quali parlando, la materia creata manifesta la sua interna inclinazione. Questa si è, non di andar al centro della terra, ma piuttosto di partirsi da esso, come manifestamente si vede.

Appariscono i giorni di Primavera. Comincia la virtù motrice del caldo ad agitare sotto la superficie del terreno, ed a muovere da un luogo, a un altro, quei minimi corpicciuoli atti a trasformarsi in piante. Questi dopo l’ozio del freddo iemale, cominciando a trascorrere per gli occulti meati del terreno, inciampano casualmente nel seme di quell’erba, e nelle radici di quella pianta. Sormontando poi per le vene occulte alle parti più alte di esso seme, scappano fuori, e producon primieramente quel tenero germoglio. Sopraggiungono intanto per le fibre invisibili nuove materie ascendenti, e vanno successivamente a trapassare, ed a collocarsi sopra le cime delle già innalzate. Dopo queste vengono l’altre, e col progresso del tempo, s’innalza nell’aria non sò per qual forza d’incanto, una mole pesantissima cioè a dire, una Quercia, un Abeto, un Pino.

Veggiamo ora, se questa ascensione si faccia, o passivamente per l’attrazione del calore, o pure attivamente, perchè la materia istessa abbia in se principio intrinseco di fuggire dal centro, e poggiare in su.


C 4 Io non