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128 CAPITOLO VI - § 38

tato 1. Quando n diventa grandissimo (per ), questa espressione tende a . Si suol dire che un capitale c impiegato ad interesse continuo al tasso r diventa dopo un anno. Così, p. es., si calcola che . Impiegare per un anno un capitale all'interesse continuo del equivale a impiegarlo all'interesse del .

Dunque rappresenta la somma ottenuta impiegando per un anno un capitale all'interesse continuo del . Che, se z è piccolo, sia prossimo ad , è evidente, perchè se il tasso è piccolo, interesse semplice r e continuo quasi si equivalgono, ecc.


Fig. 11.

Consideriamo un'iperbole equilatera (fig. 11). Siano due punti dell'asse delle ascisse di ascisse . Dividiamo l'intervallo in n parti coi punti in guisa che i segmenti siano in progressione geometrica. Questi segmenti saranno così uguali ordinatamente ad , dove . Le ordinate dei punti corrispondenti dell'iperbole saranno .

Quindi le aree dei rettangoli aventi per base i segmenti e per altezza le ordinate dell'estremo ,

  1. Resta perciò intuitivo il teorema dimostrato nel testo che per (anzi per ogni ), il numero \left(1+\frac{r}{n}\right)^n</math> cresce al crescere di n; infatti un impiego di capitale è tanto più redditizio, quanto maggiore è il numero n delle volte che in un anno (a ugual intervallo l'una dall'altra) si pagano gli interessi maturati.