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132 | CAPITOLO VI - § 39 |
di (k intero). Ciò che è ben naturale, appunto perchè l'anomalia di un numero complesso è defnita a meno di multipli di .
Nel campo dei numeri complessi ogni numero
ha infiniti logaritmi
.
Di questi logaritmi ve ne è uno (e solo uno) reale, se esiste un intero k tale che , ossia se θ è un multiplo di , cioè se si può supporre , cioè se w coincide col suo modulo , ossia se w + reale positivo.
I soli numeri reali positivi posseggono un logaritmo reale (quello di cui si occupa l'algebra elementare). Gli altri logaritmi se ne deducono aggiungendo un multiplo qualsiasi di e sono complessi.
I numeri reali negativi hanno gli infiniti logaritmi (tutti complessi)
In particolare ha tra i suoi logaritmi il numero .
Il teorema fondamentale della teoria dei logaritmi reali diventa ora: Sommando insieme un logaritmo di ciascuno dei fattori di un prodotto, si trova uno dei logaritmi del prodotto1. Il lettore ne deduca i teoremi analoghi per i quozienti, le potenze, ecc.
Così, p. es., dalla non si può già dedurre che, essendo , anche , ma soltanto che il doppio di uno dei logaritmi di vale uno dei logaritmi di ; infatti i logaritmi di sono , il cui doppio è un multiplo di , che è un logaritmo di 2.
Dalla si deduce:
. (1)
Posto <math<x=i z</math> (z reale) il primo membro non ha significato; noi porremo per definizione uguali ai valori