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196 CAPITOLO IX — § 62

il suo valore massimo o minimo in un punto interno ad (); ma in tal caso il lemma precedente dimostra che ivi .

Poichè è interno ad (), potremo scrivere:

     


dove è compreso tra ed (i numeri esclusi).

Se si pone , sarà 1.


Generalizzazioni.

Siano due funzioni derivabili nell'intervallo . E sia ; in altre parole la assume valori differenti agli estremi dell'intervallo .

Costruiamo la funzione

,


dove è una costante, che noi sceglieremo in guisa che , ossia che

;


da cui si trae ; formola che è lecito scrivere, perchè per ipotesi il denominatore .

Quindi la funzione


è una funzione derivabile (perchè e sono derivabili) e assume valori uguali per e .

Perciò, per il teorema di Rolle, esiste almeno un punto dell'intervallo in cui la derivata è zero; questo punto

  1. Il teorema può non essere vero se non sono soddisfatte le ipotesi enunciate, cioè se la ha in qualche punto interno ad () derivata infinita non determinata dal segno o indeterminata.
    Il lettore se ne convincerà facilmente pensando ad una linea composta di due segmenti di rette concorrenti in un punto di ascissa c, nel quale la raggiunga, p. es., il suo massimo valore; oppure pensando a un linea composta di due archi di cerchi concorrenti in un punto di ascissa c, nel quale posseggano una stessa tangente perpendicolare all'asse delle , nel caso che in ogni tale punto la y raggiunga, p. es., il suo massimo valore. Nel primo caso la non è per determinata, nel secondo la non è finita. In tali casi, secondo le nostre convenzioni, noi diciamo che non esiste.
    Un'osservazione analoga si presenterà nel paragrafo 70, ove studieremo i punti di massimo e di minimo di una funzione <matH>f(x)</math.