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238 capitolo xi — § 73 — massimi, minimi, flessi

abbia radici multiple (a questo caso di possiamo ridurre coi metodi del § 64); cosicchè (2) non sarà in alcun modo tangente all'asse delle . Possiamo anche supporre che le , non abbiano radici comuni; perchè la ricerca di queste radici equivale a risolvere l'equazione ottenuta uguagliando a zero il massimo comun divisore dekke , ; e, ammesso anche che non sia una costante, che cioè tale equazione possegga radici (caso che si presenterà soltanto per equazioni di tipo molto particolare), ne verrà che alcune delle radici della si ottengono risolvendo la equazione più semplice (perchè di grado inferiore) . Le altre radici poi saranno le radici dell'altra più semplice equazione che si ottiene uguagliando a zero il polinomio quoziente della divisione di per .

Supposto dunque che , non abbiano radici comuni, ogni radice della apparterrà a un interno dove conserva sempre lo stesso segno, cioè dove la (2) volge la convessità, o la concavità da una stessa parte. E ad un tale intorno sarà dunque applicabile il metodo di Newton-Fourier.

La più grave difficoltà consiste dunque in determinare due valori approssimati (uno per eccesso, uno per difetto) per ogni radice. Al § 23, β, pag. 78. abbiamo esposto un metodo semplice in teoria (ma che in pratica richiede calcoli troppo lunghi) per una simile determinazione. Altri svariatissimi metodi furono inventati a tale scopo. Ma al tecnico basteranno le seguenti due osservazioni:

1° Valori approssimati di ogni radice sono nei casi pratici suggeriti dallo stesso problema che si deve risolvere.

2° Valori approssimati si possono dedurre disegnando effettivamente la (2) e trovandone le intersezioni con l'asse delle . Anzi le teorie fin qui svolte agevolano di molto tale disegno e possono dare indicazioni preziose (cfr. l'esempio della curva studiato all'esempio 10° del § 71). Del resto esistono strumenti che possono disegnare tali curve. L'integrafo di Abdank-Abakanowicz (cfr. l'ultimo Capitolo) permette, per es., di passare dal disegno della linea (che è una retta parallela all'asse delle ) successivamente alle curve

; ; ..... ; ; .

(cfr. la nota a pag. 51, § 15, per indicazioni bibliografiche relative al problema qui esaminato).