Pagina:Lezioni di analisi matematica.pdf/329

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gli integrali definiti e le funzioni additive, ecc. 313

Si può dedurne poi, p. es., che: se un punto si muove in n piano in modo che il raggio descriva un'area proporzionale al tempo impiegato, allora la forza agente su è diretta verso . (Teorena importante, p. es., per dedurre le leggi di Keplero e la legge di gravitazione universale di Newton).

,

donde, derivando:

, ossia ;

che prova il nostro teorema, perchè (come insegna la Meccanica) le componenti della forza agente su sono proporzionali alle}}

.


§ 96. — Alcune somme fondamentali.

) Abbiamo dunque riconosciuto l'identità del concetto di funzione additiva avente per derivata la funzione continua e di .

Cosicchè se, p. es., , ed , la si può pensare identiva all'area del rettangoloide limitato dall'arco di curva per , dalle rette che ne proiettano gli estremi sull'asse delle , e dallo stesso asse delle .

Ci serviremo tosto di questo fatto per illustrare geometricamente alcune considerazioni.

Diviso l'intervallo in intervallini parziali , allora il valore della nostra funzione additiva vale la somma dei valori corrispondenti ai nostri intervallini : ciascuno dei quali è, per il teorema della media, compreso tra e , se sono il massimo e il minimo di in , e vale , ove è un conveniente valore della in . Perciò:

La è compresa tra e . Esistono dunque dei convenienti numeri compresi tra ed tali che .