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alcune applicazioni geometriche del calcolo, ecc. 407

dove con indico ora il differenziale dell'arco della curva , e l'integrale si deve estendere all'intervallo, in cui varia la . quando si descrive .

La (3) costituisce la formola fondamentale per il calcolo dell'area di una superficie di rotazione.

Essa si può rendere intuitiva, osservando che ogni pezzetto della curva genera rotando un tronco di cono, le cui sezioni circolari sono cerchi di raggio , e la cui area e quindi . Questa osservazione non ha però, così esposta, alcuna pretesa di rigore. Resa rigorosa, essa dimostra che l'area di una superficie di rotazione è il limite dell'area generata dalla rotazione di un poligono inscritto nel profilo meridiano, quando i lati di esso tendono a zero. Lo studioso deduca la (3) ammettendo questo teorema.

Esercizio.

Si calcoli l'area della sfera di raggio .

Se la sfera ha per centro l'origine, essa è generata dalla rotazione attorno all'asse delle di un semicerchio di raggio posto nel solito semipiano . Se è l'angolo che un raggio generico del semicerchio forma con l'asse delle , e assumiamo come origine degli archi il punto in cui incontra l'asse delle , si ha: . D'altra parte ; e il semicerchio si descrive facendo variare da a .

L'area della sfera vale dunque

,

che coincide col valore dato dalla geometri elementare.

Teor. di Guldino La (1) si può interpretare con un teorema analogo a quello del § 106, pag. 346, osservando che, se è la lunghezza della curva rotante, la distanza dell'asse delle (cioè l'ascissa) del suo centro di gravità, allora .

Se ne deduce: L'area di una superficie di rotazione vale , cioè vale il prodotto della lunghezza di un profilo meridiano per la lunghezza della circonferenza descritta nella rotazione del centro di gravità di tale profilo.