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28 capitolo iii — § 8

tirate da , ossia dare le misure dei segmenti , in valore assoluto e in segno. Queste misure, che si dicono le coordinate di , si indicano rispettivamente con , ed hanno ricevuto il nome di ascissa e di ordinata del punto .

Viceversa è ben chiaro che, scelti due numeri qualunque , esiste uno ed un solo punto del piano il quale abbia per ascissa e per ordinata. Infatti si costruiscano il punto ed il punto sui due assi, in guisa che sia in valor assoluto ed in segno , ; il punto d’incontro delle parallele tirate da , rispettivamente alle rette , è il punto cercato. Fig. 6.

I raggi , , , dividono il piano in 4 regioni, che portano rispettivamente i nomi di I, II, III, IV quadrante (figura 6). Un punto del I quadrante ha positive entrambe le coordinate; un punto del II quadrante ha positiva l’ordinata, negativa l’ascissa; un punto del III ha negative entrambe le coordinate; un punto del IV ha positiva l’ascissa, negativa l’ordinata.

I punti della retta : hanno nulla l’ordinata, quelli della hanno nulla l’ascissa, l’origine ha nulle entrambe le coordinate.

Sono poi vere le proposizioni reciproche.

Se l’angolo è retto, come supporremo quasi sempre, gli assi si dicono cartesiani ortogonali. In tal caso i valori assoluti delle coordinate di sono uguali alle distanze di dai due assi.

) Supposti gli assi ortogonali, siano ed due punti di coordinate ed . Siano , le proiezioni di , su ; e , le proiezioni di , su . Il segmento è evidentemente l’ipotenusa di un triangolo rettangolo, i cui cateti sono paralleli agli assi, e sono rispettivamente uguali a ed a . La misura di questi cateti è perciò e ; per il teorema di Pitagora dunque:

.

In particolare la distanza dall’origine al punto di coordinate è data dalla .

) La posizione di un punto in un piano si può individuare anche mediante un altro sistema di coordinate: il sistema