Pagina:Lezioni e racconti per i bambini.djvu/155

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di queste pile è guarnita di tre o più mazze ferrate poste di fronte e messe in moto da un cilindro orizzontale, munito di altrettante sporgenze, che, girando continuamente, solleva e lascia poi ricadere alternativamente quelle mazze ferrate. Questa successione di cadute squassa fortemente i cenci, li riduce in pasta vie più assottigliata e li imbianca.

Abbiamo trasformato i cenci in pasta, ci resta da fare il meglio: trasformare la pasta in carta1. Questa meravigliosa trasformazione fu narrata egregiamente da un nostro grande poeta, Giuseppe Giusti, quando andò a vedere le cartiere del Cini a San Marcello, nella montagna pistoiese. Uditelo:

«...Noi arrivammo stracchi e affamati, e a farla apposta in quel momento la macchina non andava; ma il ministro della cartiera, che è un buon modenese, ci usò la cortesia di farla allestire, sebbene noi, aggiunta alla stanchezza e all’appetito anche la noia dell’aspettare, volessimo andar via a tutti i patti. Ed ecco, puliti i cilindri e ammannito il tutto, la macchina comincia a muoversi: vedere quello spettacolo e cessare la stanchezza fu tutt’una. Immagina due grandi stanze unite da più archi a rottura, l’una di solaio più alta che l’altra:

  1. Besso. Le grandi invenzioni.