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176 malmantile racquistato

41.
Rispose l’altro, tal parola udita:
D’esser corriere già negar non posso,
Perch’io l’ho corsa a far questa salita;
Ma quanto al Ghetto io non la voglio addosso.
Non ho che far con gente Israelita:
Ben ti farà il mio brando il cappel rosso1,
E col darti sul viso un soprammano
D’Ebreo farà mutarti in Siciliano2.
42.
Ma che vo il tempo qui buttando via,
In disputar con matti e con buffoni?
Il trattar teco, credomi che sia
Come a’ birri contar le sue ragioni;
Nè dissi mal, perch’hai fisionomia
D’un di color che ciuffan pe’ calzoni:
E l’esser tu costì, par ch’ella quadri,
Chè i birri sempre van dove son ladri3.
43.
Ben che voi siate come cani e gatti,
Ch’essi non han con voi gran simpatia,
Perchè peggio de’ diavol sete fatti,
Usando nel pigliar più tirannia.
Dell’alma sola quei4 son soddisfatti;
Ma voi col corpo la portate via.
Or basta, se tra voi tant’odio corre,
Meglio a’ lor danni ti potrò disporre.

  1. St. 41 Il cappel rosso portavano gli Ebrei in Firenze. (Nota transclusa da pagina 233)
  2. Siciliano. Ben s’intende che qui vuol dire: Ti coprirò di ferite o ti ucciderò; ma l’allusione è ignota o almeno assai incerta. (Nota transclusa da pagina 233)
  3. St. 42 Dove i ladri, cioè in Malmantile, dove ladra è la regina e ladra Martinazza. (Nota transclusa da pagina 233)
  4. St. 43. Quei. I diavoli. (Nota transclusa da pagina 233)