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primo cantare 27

77.
Due o tre fiaschi davane a quattrino,
Ed a’ poveri davalo a isonne1;
Talchè tutti tuffandosi a quel vino
S’imbriacaron come tante monne2:
E subito dal grande al piccolino,
Tanto degli uomin, quanto delle donne,
Cascaro in sonnolenza sì gagliarda,
Che desti non gli avrebbe una bombarda.
78.
Quando il Cornacchia vedde il suo disegno
Già riuscito, andò sopr’alle mura,
Ed a’ compagni fece il detto segno;
Che bene avendo al tutto posto cura,
Saliro al poggio senz’alcun ritegno,
Senza sospetto aver, senza paura:
Dietro al Cornacchia, lor guidone3 e scorta,
Dentro al castello entraron per la porta.
79.
E perchè ognun dormiva come un tasso4,
La donna fece farne una funata,
E condursegli a’ piedi a baciar basso5,
E renderle il tributo ognun pro rata.
A Celidora poi restata in Nasso6,
Cioè da’ suoi vassalli rinnegata,
Giacchè tutti voltato avean mantello,
Comandò che baciasse il chiavistello7.

  1. St.77. A isonne. Per niente, senza spesa. È detto plebeo. (Nota transclusa da pagina 90)
  2. Monna propriamente vale bertuccia, scimia. Vedi sopra, st. 10. (Nota transclusa da pagina 90)
  3. St.78. Guidone. Guidatore, guida; ma con doppio senso Vedi sopra, st. 63. (Nota transclusa da pagina 90)
  4. St.79. Come un tasso. Più comunemente: come un ghiro. (Nota transclusa da pagina 90)
  5. Basso. Baciare il piede. (Nota transclusa da pagina 91)
  6. In Nasso. nota la favola d’Arianna abbandonata da Teseo nell’Isola di Nasso. Di questo modo pare che sia corruzione l’altro più comune: Restare in asso, cioè abbandonato, senza aiuto nè consiglio, che dicesi anche Rimanere nelle secche di Barberia, restare in isola. (Nota transclusa da pagina 91)
  7. Baciare il chiavistello. Andarsene senza speranza di ritornare. (Nota transclusa da pagina 91)