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La Terra e i suoi movimenti. 7

scio di quanto già osservammo per la nave in partenza. Da principio si vedono appena le punte degli alberi; poi gli alberi si ergono interi sopra la linea PQ; indi appare a poco a poco il corpo della nave; finalmente la nave vien tutta in vista e si avvicina a noi lasciando dietro a sè sempre più largo tratto di mare.

8. Or come spiegare tutti questi fatti? Non crederemo certo che la nave in partenza siasi realmente affondata nell’acqua, nè che l’altra in arrivo ne sia sorta; tanto più che quanto di esse navi avvenne, accade di tutte le altre navi che partono ed arrivano.

Riflettiamoci meglio. Quella linea PQ, dove pare che il mare finisca e lungo la quale esso, per così dire, tocca il cielo, di certo non segna un limite vero e reale della Terra; ad essa arrivate infatti, le navi in partenza non scompaiono a un tratto, come corpo che giunto all’orlo di un piano ne cada; esse si occultano invece a poco a poco, abbassandosi gradatamente, mentre a chi sta sulla spiaggia aspettando una nave in arrivo, questa pare innalzarsi più e più di mano in mano che esso va alla stessa linea PQ accostandosi.

Non avete mai, o lettore, veduto alcuno salire sopra un monticello, raggiungere la vetta e scendere dalla banda opposta? E se ben vi avete posto mente non parvi di trovare qualche analogia tra quello che notaste allora e quello che sulla spiaggia adesso vedete?

Avete voi osservato da vicino e da ambo i lati quel monticello? Se sì, la superficie vi sarà certamente apparsa convessa.

Ebbene, anche la superficie del mare è una superficie convessa.

Ora dei due fatti posso darvi a un tempo la spie-