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262 dove il combattimento non ha soste


sospeso. Allora, dopo la scarica, i nostri non sentono più nulla. Il nemico si ritira quatto quatto nelle sue tane.

Tali spedizioni austriache non sono mai condotte da ufficiali; dei sergenti le guidano. Gli ufficiali rimangono dietro, nelle trincee.

Si sono avuti, per lunghi periodi, tutte le notti di questi tentativi di attacco. Talvolta l’offensiva austriaca ha un ben maggiore sviluppo, si sferra in forze compatte dopo violenti bombardamenti, si estende contemporaneamente a tutte le posizioni del Passo di Montecroce, assale il Freikofel, assale il Pal Piccolo, assale il Pal Grande, assale l’Avostanis.

Non si contano più queste battaglie furibonde, nelle quali si calcola siano caduti più di seimila austriaci. Il nemico si dibatte sulla linea incrollabile delle nostre posizioni, non vuol persuadersi che non si passa. Il 14 giugno, bombardamento e attacco dell’Avostanis. Il giorno dopo, attacco generale. Il 20 giugno, alla notte, attacco del Freikofel. Il 22, attacco generale. Dopo ogni insuccesso parziale, gli austriaci allargano il combattimento, come chi non potendo scuotere una porta sferri pugni su tutti i muri intorno. Il 23, attacco dal Pal Piccolo al Pal Grande. Così il 24, nella notte. La notte del 25, attacco del Freikofel. Le rocce si coprivano di cadaveri. Intanto noi, sistematicamente, continuavamo a completare il nostro fronte con nuove conquiste.