Pagina:Luigi Barzini - Al fronte (maggio-ottobre 1915).djvu/27

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prefazione xxi


austriaco, ma lo battiamo. È ben altro. C’è un logoramento che conta. Il nemico, per la sua tattica e per la natura della guerra, perde enormemente più di noi. Sulle due fronti di Francia e di Russia cadono in media trecentomila nemici al mese. Lo spreco di uomini che i nostri avversari fanno per arrivare rapidamente ad un successo definitivo è inaudito. Pure a questa lotta di usura la nostra guerra dà un largo contributo.

Un progresso costante verso la nostra mèta; una fronte inattaccabile; un aiuto possente ai nostri alleati: ecco in riassunto la situazione militare. Ma chi torna da una residenza al campo porta poi in sé ben altro che questi freddi ragionamenti; porta nel cuore come una sensazione di vittoria, sente una fede attinta alle gloriose visioni della guerra, all’entusiasmo, all’ardore in mezzo ai quali ha vissuto. Si ha quasi l’impressione di una certezza irragionata, naturale, istintiva, come sotto allo splendore del sole estivo si è sicuri che le messi maturano.

Milano, 13 ottobre 1915.