Pagina:Luigi Barzini - Al fronte (maggio-ottobre 1915).djvu/453

Da Wikisource.

sulle pendici del carso 425


intero reggimento dei famosi Kaiserjäger rimase sul campo.

Il 2 agosto, altro attacco austriaco contro al Monte Sei Busi. Quella occupazione li molesta. Se il San Michele guarda in casa nostra il Sei Busi guarda in casa loro. Vede e sorveglia, scopre le vie di approccio, e colonne nemiche in movimento su strade, che erano state fino allora invulnerabili, sono raggiunte ora dai nostri colpi di cannone, fermate, disperse. L’attacco è respinto, e avanziamo. L’occupazione del Monte si allarga. Anche il nostro centro progredisce. La nostra artiglieria arriva a tormentare delle retrovie avversarie. Scopre Marcottini, domina tratti nuovi di comunicazioni verso Devetachi. Strane località ha il Carso, che portano nomi umani, veri cognomi che adesso ci fanno l’effetto di appartenere a personalità misteriose e ostili: Marcottini, Devetachi, Vizintini, Micoli, Ferleti, Bonetti, Boschini.... Perchè sono dalla parte austriaca tutti questi italiani?

Il giorno dopo, nuova battaglia. Per frenare i progressi del centro, alla mattina del 4 agosto gli austriaci sferrano un attacco contro al Bosco Cappuccio. Si ripetono le fasi oramai consuete di resistenza e di controffensiva. Il nemico è fermato, assalito, inseguito. Una enorme trincea, che i soldati chiamavano il Trincerone, la quale chiudeva gli sbocchi orientali del bosco, è presa così, di impeto. L’assalto