Pagina:Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu/125

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libro terzo 95

conta Frontino lo stratagema per occupare il campo Cimbrico, tornarono addietro, e lacerata la Gallia Romana in ogni parte, benchè costantemente si mantenessero le città, di che si ha memoria in Cesare (Bell. Gall. lib. 6), si ricongiunsero a’ Teutoni, e finalmente deliberarono d’invader con tutto lo sforzo l’Italia. Allora, sì per divider le forze de’ Romani, e sì per la difficoltà di marchiare unitamente con tanto immensa turba per le angustie de’ monti, fecero due corpi, dovendo i Teutoni con gli Ambroni prender la via dell’Alpi Ligustiche e Galliche, e i Cimbri co’ Tigurini rigirando venir nel Norico e all’Alpi Retiche (Plut. in Mar.). Mario passato a Roma per li comizj consolari, fu eletto console la quarta volta con Lutazio Catulo. Questi andò subito a munire e ad occupare i passi contra Cimbri: Mario passò frettolosamente l’Alpi, e per trattenere i Teutoni, che all’Italia erano già imminenti, si accampò al Rodano; dove per assicurarsi de’ viveri, e non esser mai costretto per mancanza di essi a combatter contra sua voglia, lunga e difficile riuscendo la navigazion del mare per esser le foci del Rodano interrate e impedite, fece tosto scavar da’ soldati un canale di nuovo sbocco, capace delle maggiori barche, derivandovi una gran parte del fiume. Per aver de’ nimici notizie certe, si valse di Quinto Sertorio, che con vestimento Gallico e con l’uso di quella lingua ebbe ardire di passar tra nimici, illustre già per avere dopo la sconfitta di Cepione passato il Rodano a nuoto con lo scudo e con