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44 dell’istoria di verona

ta, non sappiam noi che scorretto e guasto fu riconosciuto da tutti i Critici, e però in più maniere fu trasformato? Non sappiain noi ancora, che molti codici vi leggono Germanorum1 in vece di Cenomanorum? Ma qual errore videsi mai più facile, che tra Verona e Cremona, dove, se riguardiam l’uso del dettare, il suono è così uniforme e vicino; se quello del ricopiare, la diversità non è che di due lettere? oltre agli accennati luoghi di Zosimo e di Vittore, o in documenti o in moderni libri c’è occorso d’avvertire scambiato ben sei volte tra questi due nomi.

Passiam dunque a quell’autorità che in favor di quest’errore con alquanto più di verità sembra addursi, cioè di Tolomeo, il quale nella sua Geografia e Cremona e Verona mette tra Cenomani. Ma qual peso può aver mai qui Tolomeo, di cui avvertì l’Olstenio (ad Cluv. p. 17) uso esser solenne nella descrizion del mondo d’imbrogliare ogni cosa, e del quale ben si sa come di queste parti da lui tanto rimote confusissima notizia ebbe? Anche Bergamo e Mantova e perfin Trento pose ne’ Cenomani quell’Autore; ma chi potrà mai addurlo con riputazione, ove de’ Cenomani si tratti, dopo che Cluverio e Cellario, uomini da non rammentare in questa materia senza somma lode, e de’ quali può dirsi che all’antica Geografia sagrificassero la lor vita, hanno espressamente e concordemente insegnato ch’ei diede a’ Cenomani ciò ch’è degli Euganei, de’ Reti, de’

  1. I Retici tutti.