Pagina:Manuale di economia politica con una introduzione alla scienza sociale.djvu/306

Da Wikisource.
296 gli ostacoli [§ 45-47]

getto che usa. Se l’impresa acquista da altri quell’oggetto, dovrà porre da una parte il disagio che ha per dovere anticipare il prezzo che paga per l’oggetto, e dall’altra l’utile che ha dall’uso che ne ricava, e vedere se vi è compenso ed equilibrio; infine, l’impresa, invece di produrre l’oggetto o di comprarlo, può comprarne solo l’uso; e il prezzo di quell’uso figurerà nelle spese del suo bilancio.

46. III. Si considera il valore, in moneta, dei fattori della produzione. — In questo caso la trasformazione nel tempo riguarda la moneta, e sta nel permutare una somma disponibile in un certo tempo, in una somma identica disponibile in altro tempo.

Supponiamo che i 100 kg. di grano valgano 20 lire. Per l’azienda agricola, avere disponibile queste 20 lire, vuol dire avere disponibili quei 100 kg. di grano necessari per la sementa. Non occorre che abbia materialmente disponibile un marengo; può bastare, ad es., che abbia solo un mezzo marengo. Con quella moneta compra 50 kg. di grano, poi vende cacio, e torna ad avere un mezzo marengo, col quale compra altri 50 kg. di grano; e così in tutto ha 100 kg. di grano. La trasformazione nel tempo sta dunque in ciò che l’azienda ha bisogno di avere disponibili, nel 1895, la somma di 20 lire, che restituirà solo nel 1897. Nel suo bilancio deve dunque figurare la spesa necessaria per avere disponibile quella somma, per usarne; e ciò tanto nel caso che quella spesa sia pagata all’azienda stessa quanto nel caso che sia pagata ad altri.

47. Torniamo all’esempio del § 24. Se il mugnaio considera le macine come oggetti di consumo, nel suo bilancio, abbiamo le spese: