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riccioli innumerevoli sulle sue tempie incavate, e il loro superbo ondeggiare contrasta crudelmente con la malinconia estenuata del viso.

Magro, agilissimo, ha una maglia azzurra cosparsa di stelle d’oro, e una giubba militare a brandelli, guernita di punte di ferro, smussate. Gli pende sulla schiena uno scudo di cuoio coperto di grosse borchie di ferro arrugginito. Sotto il braccio sinistro, una cetra. Nella mano destra, un troncone di spada.

MAZZAPICCHIO, BALENA, PAPPONE, SALAME (Forti)

Affamati potenti, partigiani di Famone. Son vestiti come guardiani di porci (gabbani inzaccherati, brache grigie rattoppate).

VERMICELLO, CROSTINO, DENTACUTO ANITROCCOLO (Deboli)

Affamati deboli, partigiani dei Guatteri sacri. Sono vestiti come i Forti.

UN PASTORE

IL VAMPIRO PTIOKARUM

GUATTERI

Poliziotti della Pacifica Digestione.

Bianchi grembiali di lana. Sul capo, a guisa d’elmo, un imbuto capovolto, con un pennacchio di prezzemolo. Tengono in mano forchette a due rebbi, attizzatoi e lunghi cucchiai.

CANONICI, PRETI E VENDITORI AMBULANTI

Coperti di cenci, come vagabondi.

JENE E GUFI

L’azione di questa tragedia satirica si svolge nel Regno dei Citrulli, in un’epoca vagamente medioevale.