Pagina:Marinetti - Re Baldoria.djvu/200

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188 re baldoria


Non vi sono ore, nel Regno dei Citrulli!... Il Tempo non è che un modo di tagliare in tante fette illusorie quell’ interminabile sanguinaccio che si chiama Eternità!... Io non posso cessare, e mi chiamo Sempre!... Il tuo cervello è troppo limitato, perchè tu possa comprendermi... ma, per penso, la tua pancia non ha limiti!.. Le dimensioni infinite della tua pancia escludono dunque l’esistenza di questa sala... E tu ti chiami Dappertutto!... Quanto a me, io sono lo spirito insaziato della Fame, e fiammeggio entro il tuo addome dalle rotondità trasparenti, come nel centro di una lanterna magica.... Guarda, laggiù, sul telone nero dell’impossibile!... Questo gran pasto di re e di vassalli, questi sanguinosi tumulti... e queste indigestioni che rigettano non sono altro che proiezioni luminose del mio spirito, che è come una fiamma ritta dietro i vetri convessi del tuo ventre (Colpendolo con una formidabile manata, per destarlo). Su! Su! mio caro Dappertutto!... Io, mi chiamo Sempre! (Delirando, con gesti frenetici) Dunque, io sono Dio!... (Pensoso) No... poiché la nausea mi fa soffrire... come Cristo!... Ecco! Sono il figliuolo di Dio, e porto nella pancia la mia croce!...

Brandisce con la destra una forchetta da cui pende un lembo di carne, ed alza con la sinistra un boccale pieno di vino. Si mette a danzare intorno al braciere, e tende ora la forchetta, ora il boccale, in modo che l’ombra ingigantita di quell’esca danza davanti alle ombre di Pappone e di Salame, proiettantisi sulle imposte chiuse.

Mangiate! (Tende la forchetta) Questo... è il