Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/163

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La folla

Parli Poveruomo! Parli Poveruomo! Parla! Parla!

Poveruomo

sollevato sulle spalle dal popolo:

Catanesi, un vento di pazzia travolge la città! Dei forestieri sono venuti a tormentare il Vulcano. Si dicono scienziati. Porpora non è siciliano! Questa gara è una pazzia! Stregoneria! Cosa c’entra il poeta Serena col nostro amato Etna? E poi mettere in gara un fabbricante di fuochi artificiali con il nostro amato Etna! E con la Luna! Un milione di premio! Pazzia! Pazzia!

Una voce

Vincerà il Vulcano!

Un’altra voce

Io punto per la Luna!

Poveruomo

Ma se vincerà il Vulcano chi prenderà il denaro? Avete letto i manifesti?

Gli studenti

Sono belli! Sono belli!

Poveruomo

Manifesti da scugnizzi. Impazziti però!... La gara è aperta a tutti coloro, dice il manifesto, che vorranno fare un gesto pirotecnico. Cosa significano queste parole? Io propongo di interrompere la gara. Dov’è il Sindaco? Cosa fa il Prefetto? Chiamiamo i carabinieri!

La sua voce è coperta dal frastuono degli studenti che portano in trionfo Alberto Serena e lo spingono sul suo palco.

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