Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/190

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Trasfiguratore

Non è difficile dare questa sensazione. Della polvere d’oro soffiata da un ventilatore sopra un cumulo di nero fumo e pesanti rotaie arrugginite.

Realista

La divinità di una luce spiritualissima sull’infernale ira compresa da una grande sciarra, fiume di tenebre pietrificate.

Trasfiguratore

Facile. Lo stesso materiale in proporzioni maggiori.

Realista

Un vento che strappa rabbiosamente alle lave nere immensi lenzuoli di polvere carbonosa per rovesciarli con villania sulla più verde, pura ed elegante delle dagale.

Trasfiguratore

Facilissimo. Un ovale verde immobile fra tre triangoli carbonosi sussultanti.

Realista

Una dagala odorosa che si difende coi brilli e i profumi sottilissimi delle sue masse d’oro, ginestre, assenzio, castagni, faggi, felci contro le negre palate del polverone infernale!

Trasfiguratore

Tutto ciò non offre serie difficoltà. Abbiamo i colori e le luci necessarie. Ma si tratta di una sensazione su per giù sempre uguale, che non può divertire il nostro raffinatissimo pubblico.


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