Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/216

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Savardelli

dietro i camerieri pungendoli e aizzandoli con la matita:

Ancora, ancora, senza pietà. Un grosso pezzo. Un buon siluro, scoppierà e andrà a fondo. (Sghignazzando) Ora alla tavola vicina. Mirate quel vecchio piroscafo appesantito dalle alghe, che naviga da sessantanni chilometrando le sue indigestioni. Una bomba saporita di caponatina di pollo, a prua, fra i suoi cordami arterio-sclerotici. Bene! Ha ricevuto in pieno la bomba. Ora tenta digerirla. Tace.

L’orlo dello schermo cinematografico s’illumina. Il tetto della cucina dell’equipaggio e le altre costruzioni del ponte di terza classe si impolpano di spettatori.

wull

parlando con sforzo congestionatissimo:

Il carbone è ormai tutto nelle nostre mani. Si potrebbe giungere ad un’intesa col Credit Lyonnais.

Savardelli

chiamando due altri camerieri e indicando Wull:

Accidenti! Era sommerso, ora riemerge! Affettuosamente, maternamente, con la massima tenerezza, siluratelo, di nuovo con questo asado di vitello. Lo ingoierà non fiaterà più e sparirà negli abissi dell’Oceano.

Dorville

agitandosi sulla sedia oppresso dalle vivande:

Le Credit ne peut pas accepter des conditions aussi onereuses. On ne peut guère avaler tous les ordres de New York. Le Credit resisterà j’en suis sur, car nous sommes sodides.


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