Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/292

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Musoduro

Sento un forte odore di incenso. Viene certo dalla chiesa maronita.

Perlina

No. E’ lo zucchero bruciato del venditore di hallaua. E’ rimasto impassibile, le gambe incrociate, lo scacciamosche in mano, fra i suoi castelli di zucchero rosso. Ah! Ecco Floflò! Ora attraversa la strada.

Musoduro

Ah! Perché la tua voce comincia a saltellare? Calmati! Lo so. Mi vuoi bene e tremi di vedere Floflò agire come non dovrebbe. Tu già perdoni tutto alla tua matrigna.

Perlina

Credimi, papà. Ti riferisco esattamente tutto ciò che vedo. Floflò parla confidenzialmente con una donna. E’ una delle due birraie bionde. La chiamano Rosina. Ora gridano tutti una parola che non distinguo bene. Mi pare la parola «ladro». Si, «ladro».

Musoduro

Ascolta bene. Gridano anche un nome.

Perlina

Si, sono sicura, gridano il nome di Mahmud. Ah! Eccolo! E’ lui il ferito. Lo sdraiano sopra una panca. Ha il petto squarciato. Floflò aiuta a portare la panca. Mahmud sembra agonizzante.

Musoduro

Da che lo deduci! Parla o tace?


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