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Signora Imprecisi moglie

Se non fosse un imbecille si sarebbe liberato dal suo stupido nome. Un capostazione che si chiama Imprecisi non farà mai carriera.

Il mercante d’ovatta

Ho ciò che le occorre. Questa ovatta antirissa tra gli spigoli delle due litiganti... Vuol provare? Sono mercante d’ovatta e asciugatore di lagrime. Ovatta e fazzoletti di puro lino diplomatico... Sono impiegato alla Società delle Nazioni. Alghesiras, Versailles mi hanno fatto conoscere. Le conferenze lugubremente la nuvolaglia. (Imprecisi va a spiare dietro il paravento il silenzio minaccioso di sua moglie) Si sente il silenzio tagliente come una spazzola di ferro. Tutti ansano sopra una formula. Perle di sudore sulle teste calve! Angoscia. La collera si gonfia fra nazione e nazione. Ad un tratto l’aria si ammorbidisce. Tutti riprendono a respirare liberamente. Sono entrato io, il mercante d’ovatta, cosí delicatamente, passi soffici e morbide remate... (Ingrassando la voce con molte erre)... «Siamo animati dalla più schietta volontà di pace... Faccio osservare che le nostre mitragliatrici sono adibite alla caccia delle quaglie. Queste imperialiste si avventano contro le nostre teste! D’altra parte siamo pronti a rinunciare alle mitragliatrici se, come speriamo, le quaglie diminuiranno...» (Con voce normale) Altro delegato: «Siamo lieti di trovarci in accordo coll’illustre delegato delle... quaglie!... Pronti a disarmare se egli disarmerà. (Con smorfie di delicatezza ossequiosa) Senza complimenti! Prima lei! Prego! A lei l’onore! Sono in casa mia, per carità! Prima lei!...» (Cacciandosi fra i denti un pugnale e facendo roteare gli occhi con ferocia) Vi sono Nazioni che vorrebbero armarsi e rimangono disarmate. Altre che tutte vestite di ferro bevono latte umanitario... (Silenzio) Ora però io sono sotto inchiesta... Mi accusano di soffocare nell’ovatta le Nazioni