Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/554

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Pattumol

Potete risedervi, illustre capo dei Mollenti. Anzitutto voglio lodare Iddio che da plagiario ideale ha certamente copiato il nostro universo su gli universi precedenti. Siamo finalmente tornati ai bei tempi della santa patina! Che piacere scivolare sulla patina d’un quadro antico nella profondità dei secoli. Levigatezza, untuosità del tempo! O Patina, cosmetico di Dio! O Patina, unguento della Madonna! Delizioso scivolatolo della morte! (Silenzio) Caro Mollazzon, non ho bisogno di verificare minuziosamente. Venezia è completa in tutti i suoi pezzi ricongiunti. Non vi manca nulla. In quanto al bombardamento non mi sembra un atto criminoso, avendo noi l’abitudine, anzi la tradizione di mitragliare se non bombardare, i mobili nuovi per fingere delle nobili tarlature. Domando perciò l’assoluzione di Vasto e Compagni.

Mollazzon

E voi, Sudiciani, che ne pensate?

Sudiciani

Come Pubblico Ministero mi rimetto a voi, illustre Mollazzon. Come pittore plagiario sono soddisfatto di aver copiato i pezzi di Venezia separatamente. Ora copierò l’assieme ricomposto.

Mollazzon

E voi, Ariella, siete favorevole o ostile all’assoluzione? Cosa pensate di questa Venezia nuova... — No!... Vecchia... No! Nuovovecchia — ... dal vostro punto di vista atmosferista?

Ariella

Consiglio senz’altro l’assoluzione di Vasto, Alata e Compagni, ma discuto molto l’opera di Furr. Il tessuto dei rumori e del silenzio di Venezia mi sembra poco riuscito.


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