Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/590

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1° Portalettere

Ma tu scherzi! Lei infedele, in questa città? E con chi?

2° Portalettere

Si, si, la famosa lei è infedele, e te lo dimostrerò. (Frugando nella sua borsa) Non questa. Questa è la lettera di un’altra infedele. Un caso meno interessante. Te lo narrerò dopo. Ecco, la lettera di lei, la lettera che contiene il tradimento... Vedi? Lei abita lassù. Quella finestra illuminata più tardi si spegnerà. Allora il profilo della torretta coprirà la luna. A poco a poco la luna poi si inquadrerà nell’ultima ogiva rotta. (Mostrando la lettera al primo portalettere) Vedi? E’ aperta. Non ho mai bisogno di forzare le buste delle lettere di lei. Non ha la forza di chiuderle, tanto è illanguidita d’amore, tanto aspetta con angoscia il suo amante.

1° Portalettere

Il giovane che abbiamo visto poco fa?

2° Portalettere

No! Ascolta. (Legge) «Spero, amore mio, spero di potere lanciare questa lettera al di sopra della griglia nel cortiletto erboso prima dell’alba della luna. So che fatalmente il primo raggio della luna prenderà la tua bella forma adorata. Mi sento già fusa con la mia lettera cadere nell’erba del cortiletto. Ecco, tu giungi bel raggio fatto carne. L’aria è profumata di te, mentre tu lentamente ti appoggi bianco, snello, sulla mia lettera aperta, carne mia. Sai, amore, che appena tornata a casa io religiosamente introduco la mia mano destra nel tuo guanto di vetro? Cosí essa conserva tutto il tuo ardore, bevuto dai pori nel toccare la maniglia della porta! Che gioia! La bacio ora pensando a te, tua tua».


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