Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/549

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35.Poi che cotanto addentro intender vuoi,
al bel quesito sodisfar prometto.
Ma di ciò la ragion ti dirá poi
l’occhio vie meglio assai che l’intelletto.
Non mancan giá Filosofi tra voi
che notato hanno in lei questo difetto.
Studia ciascun d’investigarlo a prova,
ma chi s’apponga al ver raro si trova.

36.Afferma alcun, che d’altra cosa densa
sia tra Febo e Febea corpo framesso,
10 qual de lo splendor ch’ei le dispensa
in parte ad occupar venga il reflesso.
11 che se fusse pur, com’altri pensa,
non sempre il volto suo fora ristesso;
né sempre la vedria chi ’n lei s’affisa
in un loco macchiata, e d’una guisa.

37.Hawi chi crede che per esser tanto
Cinthia vicina agli elementi vostri,
de la natura elementare alquanto
convien pur che partecipe si mostri.
Cosí la gloria immacolata e ’l vanto
cerca contaminar de’ regni nostri,
come cosa del Ciel sincera e schietta
possa di vii mistura essere infetta.

38.Altri vi fu, ch’esser quel globo disse
quasi opaco cristal che ’l piombo ha dietro,
e che col suo reverbero venisse
l’ombra de le montagne a farlo tetro.
Ma qual sí terso mai fu, che ferisse
per cotanta distanza, acciaio o vetro?
e qual vista cerviera in specchio giunge
l’imagini a mirar cosí da lunge?