Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/557

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67.Quattro Donne reali a piè le miri,
e son le Monarchie de l’Universo.
D’òr coronata è quella degli Assiri,
d’argento l’altra, c’ha l’impero Perso.
La Grecia appresso con men ricchi giri
porta cerchiato il crin di rame terso.
L’ultima, che di ferro orna la chioma.
è la guerriera e bellicosa Roma

68.Ma ciò che vai, se ’l tutto è un sogno breve?
Stolto colui che ’n vanitá si fida.
Dritto è ben, che d’un ben che perir deve,
l’un Filosofo pianga, e l’altro rida.
Sola Virtú del Tempo avaro e lieve
può l’ingorda sprezzar rabbia omicida.
Tutto il resto il crudel, mentre che fugge,
e rapace, e vorace, invola e strugge.

69.Guarda su l’uscio pur de la caverna
e vedrai due gran Donne assise quivi,
e quinci e quindi da la foce interna
di qualitá contraria uscir duo rivi.
Siede l’una da destra, e luce eterna
le fregia il volto di bei raggi vivi:
ridente in vista, e d’un aspetto santo,
in man lo scettro, ed ha stellato il manto.

70.È la Felicitá, de’ cui vestigi
cerca ciascun né sa trovar la traccia,
ma da larve deluso e da prestigi,
di quella in vece, la Miseria abbraccia.
Stanno molte Donzelle a’ suoi servigi
d’occhio giocondo e di piacevol faccia:
vita, abondanza, e ben contente e liete
festa, gioia, allegria, pace e quiete.