Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/565

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99.Oh di quante fantastiche bugie
mostruose apparenze intorno vanno!
Sogni schivi del Sol, nemici al die,
fabri d’illusi’on, padri d’inganno.
Minotauri, Centauri, Hidre ed Arpie,
e Gerioni e Briarei vi stanno.
Chi Sirena, chi Sfinge al corpo sembra,
chi di Ciclopo, e chi di Fauno ha membra.

100.Chi par Bertuccia ed è qual Bue cornuto,
chi tutto è capo, e ’l capo è poi senz’occhi.
Altri han, com’hanno i Mergi, il becco acuto,
altri la barba a guisa degli Alocchi.
Altri con faccia umana è si orecchiuto
che convien ch’ogni orecchia il terren tocchi.
Altri ha piè d’Oca, e di Falcone artiglio,
l’occhio nel ventre, e nel bellico il ciglio.

101.Vedresti effigie angelica e sembiante,
poi si termina il piede in piedestallo,
visi di Can con trombe d’Elefante,
colli di Gru con teste di Cavallo,
busti di Nano e braccia di Gigante,
ali di Parpaglion, creste di Gallo,
con code di Pavon Grifi e Pegasi,
lusi per gambe, e pifferi per nasi.

102.Alcun di lor, quasi spalmato legno,
vola a vela per l’aure e scorre a nuoto,
ma di due rote ha sotto un altro ingegno
onde corre qual carro e varia moto.
Con un mantice alcun di vento pregno
gonfia e sgonfia soffiando il corpo vóto,
e tanti fiati accumula ne l’epa,
che come rospo alfin ne scoppia e crepa.