Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/568

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111.Ma da Tesser al Sol tanto vicina
maggior forza e vigor prende sovente,
com’ancor questa del tuo cor Reina
per Tistessa cagione è piú possente.
Seco, e col Sole in compagnia camina,
seco la rota sua compie egualmente:
ben che tra noi sia gran disagguaglianza:
ch’assai di lume e di beltá m’avanza.

112.La qualitá di sua natura è bene
mutabile, volubile, inquieta.
Si varia ognor, né mai fermezza tiene,
or infausta, or seconda, or trista, or lieta,
Ma questa tanta instabiltá le viene
da la congiunzíon d’altro Pianeta,
perch’io son tal, che negli effetti miei
buon co’ buoni mi mostro, e reo co’ rei.

113.Xascon per la virtú di questa luce
luminosi intelletti, ingegni acuti.
Senno altrui dona, ed uomini produce
cauti agli affari e ne l’industrie astuti.
Vago desio di nove cose induce,
e d’incognite al mondo arti e virtuti.
Per lei sol chiaro e celebre divenne
de le lingue lo studio, e de le penne.

114.K quando questa tua dolce lumiera
v’applica il raggio suo lieto e benigno,
quel fortunato, al cui natale impera,
riesce in terra il piú famoso Cigno.
Cosí lo Dio de la seconda sfera
parla al vago figliuol del Re Ciprigno,
e tuttavia, mentre cosí gli conta
le proprie doti, il patrio Ciel sormonta.