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Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/10

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ARGOMENTO

Da la Tartarea sua caverna oscura
la Gelosia pestifera si parte;
e mentre col suo tosco infuria Marte,
Adon sen fugge, e trova alta ventura.

1.O di buon genitor figlia crudele,
che ’l proprio padre ingratamente uccidi,
e le dolcezze altrui spargi di fiele,
e le gioie d’Amor rivolgi in stridi.
Infame Scilla, ch’a spiegar le vele
sol per lor danno, i naviganti affidi.
Sfinge arrabbiata, abominanda Arpia,
per cui virtú si perde, onor s’oblia.

2.Spaventevol Medusa, empia Medea,
che l’senso impètri e la ragione incanti.
Circe malvagia, iniqua Maga e rea,
possente in belve a trasformar gli amanti.
Qual piú mai da l’Abisso uscir potea
infelice cagion de’ nostri pianti?
Cruda ministra di cordogli e pene,
propizia al male, ed aversaria al bene.