Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/634

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19.Scena è di lieti giochi, e par steccato
fatto per diftínir risse e duelli,
tra ben salde colonne incatenato
di graticci per tutto, e di cancelli;
ed ha da’ capi a l’un e l’altro lato
due porte con barriere e con rastelli,
per cui passando poi denno i campioni
rappresentar pacifiche tenzoni.

20.Non sol di Cipro i popoli e i vicini
sono a l’alto spettacolo presenti,
ma da vie piú remoti altri confini
vi convengono ancor straniere genti.
Paesani non men che peregrini,
stan su i balconi a le bell’opre intenti.
Parte occupano intorno i catafalchi,
le sbarre il vulgo, e ’l baronaggio i palchi

21.Poi che giá pieno il campo in ogni parte
scorge la bella Dea nata di Giove,
appresta i premi ai giochi, e gli comparte
per dispensargli a le future prove.
Fa varie spoglie sue porre in disparte,
e tutte rare e preziose e nove,
e l’inalza e sospende, acciò che sproni
sieno de la virtute i guiderdoni.

22.In alto tribunal stassene assisa
per poter piú spedita aver la vista
e mentre in giú lo sguardo intenta affisa,
giudicar meglio chi piú loda acquista.
Intanto con l’insegna a la divisa
di porpora e d’argento a lista a lista,
l’Araldo con tre suoni intima il bando,
poi publica il cartel cosí gridando: