Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/685

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223.Poi c’ha la Dea non senza doglia acerba
visto il tragico fin de la battaglia,
in risanargli con qualch’util erba
prega Apollo a mostrar quant’egli vaglia.
Poi dona a Marzio d’agata superba,
da portar nel cappel, ricca medaglia.
Ed a Guerrin d’una fattura estrana,
per ornarsene il petto, aurea collana.

224.Sorge Altamondo, un Aleman membruto,
di superbia e di vin fumante e caldo,
e non attende che col suono arguto
l’inviti in campo a duellar l’Araldo.
Cariclio il Greco è contro lui venuto,
d’ossa minor, ma ben robusto e saldo,
uom di corpo, di piè, di mano attivo,
di spirto pronto, e di coraggio vivo.

225.Vassene il Greco senza far parole
per dargli il primo allor allor di piglio.
Aspettar che si scaldi egli non vòle,
né stima il dargli tempo util consiglio,
ché la ruina di sí greve mole
teme, e ’l restarne oppresso è gran periglio.
Onde nel ripararsi e nel colpire
de l’industria si serve, e de l’ardire.

226.Ne le sue guardie ha disvantaggio il grande,
e d’uopo è ben, ch’anch’egli il senno adopre,
ch’ad ogni moto che le braccia spande,
de l’ampio corpo una gran parte scopre.
Ma ’l picciolo davante e da le bande
facilmente si serra e si ricopre,
e può meglio cangiar sito e postura,
non avendo a guardar tanta statura.