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LETTERE E DEDICATORIE 177

Il signor Tesauro credo che scriva a V. S. E per Dio! era risoluto di venire a posta a Bologna per dar delle stringhe a cotesto...; e l’avrebbe fatto se io non l’avessi dissuaso, poiché mentre si tratta per via di lettere disputando, non si deono eccedere i termini della modestia. Staremo a vedere come si portará nella replica, e s’egli scapperá fuori del manico: allora sará castigato non giá con altro bastone che con quello d’Esculapio, che suol guarire i matti. Questa sará la penna di Pasquino, che con qualche «fischiata» lo fará favola del mondo. Ma se avrá ingegno, stará saldo sul punto della disputa e della creanza, e cosi fuggirá il pericolo. Perciò, di grazia, V. S. non faccia contro il poveretto motivo alcuno violento, perché mi darebbe disgusto. Intanto la ringrazio dch’offerta, le bacio reverente le mani e la prego a darmi spesso novelle di sé dovunque si trovará.

Di Torino [1614].

CXIV

Al. SIGNOR CONTE FORTUNIANO SAN VITALI

Annunzia il suo prossimo viaggio in Francia, ove fará stampare V Adone.

È tardi e sono stracco: perciò non sarò lungo. È vero ch’io sono in procinto di dare una passata alla corte di Francia, e spero che questa andata non sará per me del tutto inutile. E lá e per tutto e sempre sarò il medesimo servitor di V. S., e le darò del continovo parte delle mie fortune. L’ambasciatore che è qui di quella corona mi ha molto instantemente astretto ad aspettarlo, perché vuol condurmi seco. Se il suo ritorno sará in breve, mi tratterrò ancora qui per qualche altri giorni. Ma se la cosa andrá in lungo, mi bisognerá partire per potere essere a tempo di ritornarmene quanto prima in Italia. In Parigi penso di dare alle stampe parecchie opere mie e specialmente V Adone, il quale, se bene è poema giovanile, composto ne’ primi anni della mia etá, nondimeno piace tanto a tutti gli amici intelligenti per la sua facilitá e venustá, che mi son deliberato di publicarlo; ed avendo fatta questa risoluzione, l’ho accresciuto e impinguato in modo ch’ è molto maggiore l’aggionta della

G. B. Marino, C. Achillini e G. Preti, Lettere - i.

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