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LETTERE E DEDICATORIE I 85

sospese l’ insegne di tutte le genti da lui vinte e conquistate in battaglia. Qual piú saggia Minerva di V. E., specchio di prudenza e di pudicizia, che con lo scudo del discreto consiglio e con la lancia della virtuosa operazione ha non pur difesa se stessa da qualsivoglia indignitá, ma soggiogate tutte le tiranniche passioni de’ sensi?

Un altro tempio a Venere genitrice fu dirizzato da Augusto Cesare dopo la vittoria ottenuta in F’arsaglia. Ma quanto di gran lunga quella vana e profana dea delle disonestá e madre degli amori lascivi è superata da V. E., da cui nascono solamente pensieri casti, disidèri modesti ed affetti sinceri di pura e schietta caritá cristiana?

Giunone Lucina ebbe anch’ella un altro tempio, sostenuto da altissime colonne, foderato di finissimi marmi e con somma reverenza culto dalle matrone romane. Ma ceda pure a V. E., la quale appoggia il suo stato a sostegni assai piú stabili, come sono i meriti propri congiunti ai favori reali, e adorna l’animo suo di fregi assai piú illustri, come sono tante doti rare e mirabili che l’arricchiscono singolarmente.

Il simile si può dire del tempio eli Vesta, construtto con tanta magnificenza da Numa Pompilio; poiché se lá ardeva quel fuoco inconsumabile, nutrito dalle nobili vergini che le sacravano il fior degli anni, nel petto di V. E. sfavilla una lampa viva ed una luce inestinguibile di religione cattolica, di pietá divota e di timor di Dio, che nell’opere morali e spirituali rendono essemplare la vita sua.

Non men superbo e famoso fu il tempio del Sole sul monte Quirinale, opera d’Aurelio imperadore, dove oltre gli altri preziosi ornamenti si vedeva la statua di esso Sole, formata d’oro schietto, insieme con tutti i segni del zodiaco e con tutte le varie stagioni dell’anno. Non voglio qui diffondermi lungamente in dimostrare come V. E. per molte qualitá somiglianti possa e debba non senza ragionevole proporzione esser detta un chiaro sole di virtú ; ma mi basta dire che ben è cieco chi non vede i raggi del suo eroico splendore, e ben è sciocco chi non conosce con quanto fervore, movendosi per la sfera degli atti ufficiosi, cerchi Ella di