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che sia consegnata in mano di messer Pompeo pittore, pregandolo da mia parte che la mandi al signor Nlorazzone, acciò vegga come io l’ho onorato sopra tutti i pittori d’ Italia. E se V. S v’accompagnasse un volume delle mie Dicerie , mi farebbe doppio favore. Intanto aspetto da lei novelle delle cose di costá; e se vorrá scrivermi, potrá indrizzar le lettere a Parigi con una sopracoverta «AH’ illustrissimo e reverendissimo monsignor Ubaldini, nuncio apostolico presso la Maestá cristianissima».
Fo mille riverenze al nostro caro signor Lodovico Tesauro ed a V. S. bacio le mani.
Di Lione [inaggio 1615].
CXXII
Al signor Giovan Battista Parchi
Invia due pacchetti di libri.
Mando a V. S. due pachettini che vanno in Italia. Se il
corriero espresso non è ancora partito, mi favorisca di dare
all’uno e all’altro sicuro ricapito; e averta che se si perdessero
mi sarebbe grandissimo disturbo, perché contengono affari a me
molto importanti e scritture pecuniarie. Il piú grosso, che va
allo Scaglia libraro, potrá V. S. raccomandarlo all’illustrissimo
signor Domenico Contarini, fratello di S. E., in Vinegia, perché
lo faccia subito consegnare. L’altro minore la priego a darlo al
signor Tadio Vico secretario, supplicandolo da mia parte a
volerlo raccomandare al signor residente di Napoli. Se non
sono piú a tempo per dargli al corriero, si potranno inviare per
l’ordinario, purché non si smarriscano. E senza piú, a V. S.
bacio caramente le mani.
Di casa [in Parigi, 1615].