Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/278

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siete troppo superstizioso, e per l’avvenire anderò ben compassando ogni parola innanzi che vi scriva. Il pensier mio non fu giamai d’offendervi, ma di servirvi e onorarvi in ogni occasione e con tutto il poter mio; ma voi pigliate le cose per traverso. Conosco il vostro merito, veggo la vostra bontá e tocco con mano l’afTezione che mi portate. Perciò sarei ingrato a non amarvi di buon cuore si come faccio, e ve ne mostrerò segni non ordinari e ne farò anche accorgere il mondo non solo con la penna ma con l’azioni. E s’io morrò prima di voi, vi do parola che vi lascerò tal memoria di me che fará fede a tutti dell’amor che vi porto e dell’amicizia intrinseca che passa tra noi. Basti, per ora non si può piú; ma non voglio pertanto lasciare di farvi una correzione circa l’essere montato in còlerá fuor di proposito contra di me.

Io servo, non ha dubbio, ma non mi posso vergognare della mia servitú, poiché servo ad uno de’ primi re del mondo, e soggiungo che molti prencipi vi sono che si recherebbono a gloria servire nella medesima maniera. Duemila scudi d’oro di pensione oltre i donativi ed esser libero da qualsivoglia obligo di corteggio son condizioni molto onorevoli, e vi ha in Roma cardinali che non hanno tanto. Orsú, non piú di questo; se vorrá mandar le calzette, saranno le benvenute, perché questa mi par cosa molto facile; dar gusto all’amico con util mio.

Io ho in mia mano un Boccaccio in quarto del Giolito, figurato appunto come quello che voi avevate una volta in Padova. Lo conservo per voi e lo manderò subito che mi avviserete per qual via ed a chi debba indrizzarlo. L’avrei mandato con questa, ma dubito di perderlo; e bisogna avvertire quando verrá a Parma o passerá per altra cittá d’Italia, perché... b) vi daranno del naso. Circa l’opere userò diligenza, ma credo che con difficoltá qui si ritruoveranno, eccetto in lingua francese. Se le vuole in questo linguaggio, non mancherò di mandarle. Al signor Spada mi raccomando, a cui mandai la misura del quadretto che desidero; ma perché desidero effetto e non parole, vi priego ad esserne mio

(il Lacuna del testo. Forse è da supplire: «gl’inquisitori» [Ed.].